Itinerario a Reggio Emilia, tra Lambrusco, Parmigiano e cultura
Reggio nell’Emilia è la città dove è nato il Tricolore, la città della politica Nilde Iotti – nome difatti assai diffuso tra le donne nate in quegli anni qui – e del poeta rinascimentale Ariosto, che fa bella mostra di sé in forma di statua nei deliziosi giardini comunali.
Città di pianura, abitata da gente tenace che resiste al caldo asfissiante delle estati e al freddo nebbioso degli inverni – oggi meno nebbiosi di un tempo, dicono gli anziani – per cui il lavoro e il mangiar bene sono due caposaldi; qui molti vivono in campagna e nei piccoli paesi sparsi per la pianura padana, mentre Reggio rappresenta l’unica vera città dell’intera provincia, che va dal Po, a nord, agli appennini emiliani, a sud.
Consorzi di tutela e visite guidate
Parlando di cibo, Reggio nell’Emilia è nota per le tagliatelle, i tortelli verdi e i tortelli di zucca per quanto riguarda i primi, con ragù e parmigiano reggiano in grande quantità. Se andate a fare un aperitivo mangiato, troverete il classico gnocco fritto (da non confondersi con lo gnocco semplice, pizza con i ciccioli di maiale presente in tutti i forni della città durante tutto l’anno, proposta come gustoso spezza-fame). Lo gnocco fritto si apre a mo’ di tasca e si farcisce con i salumi locali e i formaggi, tra cui spicca il noto Parmigiano Reggiano e il prosciutto crudo, che accompagneranno il calice di Lambrusco, vino presente in diverse varianti locali.
Storia tipologie abbinamenti del Lambrusco
Senza dimenticarci la lasagna, strepitosa con il suo ricco sugo, e l’erbazzone, torta salata ripiena di spinaci o bietola mangiata dai reggiani quotidianamente con il caffè a metà mattinata, arriviamo ai secondi: il nord Italia inizia a prendere forma in questa cucina tipica sotto forma di bolliti presentati con salse d’accompagnamento, che trovano posto in un carrello dedicato in tanti ristoranti della città e della provincia, a cui si abbina l’alternativa dello stracotto.
Da non dimenticare l’aceto balsamico emiliano, presente in alcune preparazioni come condimento. L’aceto balsamico si può assaggiare in tour organizzati in tante acetaie sapientemente ristrutturate in tutto il territorio reggiano. Noi di Enogastronomia.it vi consigliamo quella presente in città, uscendo in direzione Cavriago, che è gestita dal consorzio di tutela dell’aceto di Reggio nell’Emilia, versione tipica di questo territorio esclusivo.
In alternativa, si può visitare su prenotazione uno dei laboratori legati al consorzio del Parmigiano Reggiano presenti nella provincia, il più vicino dei quali è a sud di Reggio, precisamente a Fogliano. Maggiori informazioni le troverete nel sito del consorzio.
Cultura e natura, tra centro cittadino e montagna
La città offre musei gratuiti , tra tutti il Palazzo dei Musei, ricco raccoglitore posto in centro, con animali imbalsamati, reperti da tutte le popolazioni del mondo, resti archeologici e un primo piano dedicato alla storia contemporanea della città, che vale la pena di visitare per il continuo aggiornamento e l’interessante percorso che periodicamente si rinnova. Esterno al centro e accessibile su prenotazione, anch’esso gratuito, è il museo della fondazione Maramotti, del gruppo Max Mara, bellissima galleria d’arte contemporanea che permette di farsi un’idea sul midollo economico del territorio che ci sta ospitando.
La Pietra di Bismantova è il must to go di chi, stanco delle laute mangiate, vuole assentarsi per mezza giornata dalla città e visitare una montagna tanto affascinante quanto comoda da raggiungere, un simbolo del nostro meraviglioso paesaggio italiano, citata anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri.
Dopo aver passeggiato per i bei viali alberati che si trovano dentro l’esagono, cioè il centro cittadino, e fatto shopping lungo la via Emilia, potrete ripartire in direzione di casa, pronti a organizzare il prossimo tour enogastronomico consigliato da Enogastronomia.it