Siena è molto più della città del Palio, è il cuore pulsante di una Toscana genuina e autentica. Una gita di un giorno o una sosta più lunga, scegliete voi cosa fare. Sarà sempre un’ottima idea per gustare i sapori di questa terra e immergersi nel bello di arte e cultura.
Siena, cosa vedere nella città del Palio
Partiamo dal centro storico di Siena, riconosciuto nel 1995 dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità per la sua architettura unica. Piazza del Campo è l’emblema della città, magnifica e inconfondibile: il suo aprirsi agli occhi del visitatore all’improvviso lascia senza parole e la prima reazione è quella di cercare di
abbracciare con lo sguardo quanto più possibile lo spazio intorno, come se la piazza diventasse il centro del mondo grazie alla sua forma a conchiglia, in cui lo spettatore si sente racchiuso. Molti sono i turisti che decidono di sedersi a terra e restare con il naso in su per qualche minuto, immersi in così tanta bellezza.
Piazza del Campo da sola meriterebbe il viaggio per essere negli occhi di tutti, essendo il palcoscenico in cui si svolge il celebre Palio di Siena. D’estate la città si accende per questo rito ormai senza tempo, con i suoi cavalli e le contrade in festa. Ogni anno si riporta in vita la tradizione della giostra equestre di origine medievale così tanto sentita da tutti i senesi e non solo. I colori di diciassette contrade animano la città, che tra luglio e agosto batte al ritmo dei tamburini storici.
La cinta muraria delimita Siena oggi come nel Medioevo, è infatti ancora intatta e segue per sette km il contorno delle tre colline sulle quali è nata la città.
Un ottimo punto di osservazione per imparare a conoscere Siena è sicuramente quello della Torre del Mangia, a 88 metri dalla conchiglia di Piazza del Campo. La vista sui tetti, sui segni della Via Francigena, il Duomo e la campagna tutta intorno è impagabile, è come immergersi in un dipinto di epoca medievale. Il palazzo ospita, tra l’altro, uno degli affreschi divenuti simbolo della città e della vita da cui trae origine, l’Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo ad opera del Lorenzetti.
Nel Palazzo Pubblico infatti si possono ammirare i grandi capolavori dell’arte senese come le opere di Simone Martini, Duccio di Buoninsegna, Sodoma e Beccafumi. Da non perdere anche la Pinacoteca nazionale di Siena, importante museo statale della città. Dal Cortile del Podestà si accede al prestigioso Teatro dei Rinnovati che vanta oltre sette secoli di storia.
Girando l’angolo di Palazzo Pubblico si arriva ai Magazzini del Sale, sede di esposizioni di artisti locali ed internazionali.
Lasciandosi Piazza del Campo alle spalle si sale fino al Duomo e al Complesso Museale del Santa Maria della Scala. Il Duomo di Siena è l’emblema del romanico-gotico italiano e conserva ancora innumerevoli capolavori dell’arte, a partire dal pulpito di Nicola Pisano (1265-68), fino all’altare Piccolomini dove si possono ammirare quattro sculture giovanili di Michelangelo: San Pietro e San Paolo, San Pio e Sant’Agostino. Imponente anche la Libreria Piccolomini, costruita nel 1492 per preservare la collezione di Papa Pio II. L’interno fu affrescato dal Pinturicchio, mentre nella cappella di sinistra si può ammirare il celebre San Giovanni Battista di Donatello (1455). Il Pavimento a commessi marmorei del Duomo rappresenta una perla di rara bellezza. Lo si può ammirare solo dal 18 agosto, dopo il Palio dell’Assunta, fino alla fine di ottobre. Nel resto dell’anno rimane coperto a protezione da usura e deterioramenti.
Il Santa Maria della Scala, uno dei più antichi e grandi ospedali europei posto sulla Via Francigena, è nei pressi del Duomo e offre molte opzioni di visita con percorsi didattici pensati anche per i bambini.
Le specialità di Siena da non perdere
A Siena si mangia e si beve bene, questo è un dato di fatto.
I prodotti da provare per i turisti gourmet sono molti e tutti con una forte identità locale, partendo dai salumi di cinta senese DOP che non mancano mai nei taglieri con i formaggi e il crostino toscano. I pici nella versione con il ragù di cinghiale sono proprio da leccarsi i baffi e fare anche la scarpetta. Ottimi anche gli gnudi senesi e la ribollita senese.
La tradizione della carne, della tagliata ad esempio, è sempre un must da provare nelle trattorie della città.
Ricciarelli e Panforte di Siena IGP sono poi due dolci delle feste natalizie ormai amati tutto l’anno.
Il vino prodotto nella zona è sempre una garanzia e dà molte soddisfazioni accompagnato alle ricette tipiche locali. Segnaliamo l’Orcia DOC, il Brunello di Montalcino, il Rosso di Montalcino DOC, il Rosso di Montepulciano DOC e San Gimignano DOC.
Tre borghi nei dintorni di Siena
Che sia per un weekend o una gita di più giorni, sono molte le opzioni per visitare i piccoli paesi medievali nei pressi di Siena. Macchina fotografica al collo e senza pensieri si parte alla scoperta dei borghi che meritano una sosta. Arte, paesaggio e sapori autentici saranno
Monteriggioni, la porta del Medioevo
Il tempo si è fermato a Monteriggioni e le mura del borgo ve lo dimostrano. Tutto sa di Medioevo, di storia e tradizione.
Le quattordici torri appaiono oggi così come deve averle viste anche Dante Alighieri prima di parlarne all’interno della Divina Commedia citando “Monteriggion di torri si corona” nel XXXI Canto dell’Inferno.
Sulla sommità di una dolce collina, il borgo sovrasta una campagna dedicata a vigne e olivi.
Dalla Porta Franca si accede alla zona centrale del castello dove si trova la Pieve di S. Maria Assunta.
Il piccolo museo “Monteriggioni in Arme” presenta la storia militare del borgo e riscuote sempre un certo successo nei piccoli visitatori, e non solo, che si divertono ad indossare l’armatura di un antico cavaliere.
Il castello fu costruito nel secondo decennio del Duecento dalla Repubblica di Siena per creare un avamposto difensivo contro la rivale Firenze. La sua funzione militare venne meno dalla metà del Cinquecento, quando l’intero Stato Senese di cui il borgo faceva parte, venne annesso a quello fiorentino.
I camminamenti sulla cinta muraria offrono panorami mozzafiato così come sarà bello perdersi tra le viuzze e le piazzette. Non dimenticate di fare una sosta in una delle trattorie per una zuppa di fagioli.
Colle Val di D’Elsa, un borgo ed il suo fiume
Sulle colline del Chianti Senese, vicina a San Gimignano, sorge Colle di Val D’Elsa.
È divisa in tre zone, ovvero il centro storico “Borgo di Santa Caterina”, il “Castello” e la parte bassa chiamata “il Piano”.
Nel centro storico domina la concattedrale dei santi Alberto e Marziale, per tutti semplicemente il Duomo, è la chiesa più importante della cittadina e sorge sui resti di una vecchia pieve medievale.
Il palazzo Pretorio, o palazzo del Podestà, fu costruito nel XIV secolo e rappresenta uno simbolo della città. Si trova in piazza del Duomo, e riporta sulla facciata principale gli stemmi dei Podestà e dei Commissari che regnarono su Colle Val d’Elsa. Molto bello il cortile sul retro, originariamente la zona dell’ora d’aria del periodo in cui il palazzo era adibito a carcere. Oggi, nel palazzo è possibile visitare anche il museo archeologico di Colle Val d’Elsa e l’Antiquarium Etrusco.
Un borgo da sempre legato al Fiume Elsa, da cui prende il nome e ne ha segnato l’economia locale. Storica è infatti l’attività dell’industria vetraria e del cristallo, oggi portata in mostra presso il Museo del cristallo.
Il Parco fluviale dell’Elsa merita la visita, specie nella bella stagione dove si popola di bagnanti in cerca di refrigerio.
San Gimignano, il borgo delle torri
L’emozione è già alta quando il borgo di San Gimignano è ancora lontano alla vista e si notano le sue torri nel verde della collina sottostante. Nel periodo d’oro del paese le torri erano ben sessantadue, una per ogni famiglia benestante del posto, oggi se ne contano tredici.
Le origini di questo paese sono molto lontane nella storia, si arriva sino alla preistoria sebbene sia nel periodo etrusco arcaico che i segni di insediamenti stabili si fanno più consistenti.
Il borgo diventò uno dei principali luoghi di transito e di sosta per tutti i viandanti che attraversavano la Via Francigena.
Nel 1990 il borgo di San Gimignano è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e percorrendo le strade degli degli antichi pellegrini se ne comprende il perchè.
Arte sacra e contemporanea si mescolano ai sapori tipici del vino locale, Vernaccia DOCG, e dei salumi al cinghiale.