Zona di produzione e storia del Valtellina Superiore DOCG
La Valtellina, territorio che si estende attorno alla provincia di Sondrio, è una delle più importanti zone viticole della Lombardia. Il territorio tipicamente montano con ripidi pendii è, oggi, intensamente sfruttato per la viticultura, grazie ad onerosi terrazzamenti ottenuti tramite la costruzione di muri a secco, per rendere coltivabili i terreni in origine poco ospitali. Ancora oggi, questi terrazzamenti, rimangono inaccessibili alle macchine agricole, costringendo gli operatori a lavorare il vigneto manualmente.
La viticultura trova delle condizioni ottimali, da queste parti, anche grazie all’ottima esposizione e e le modeste precipitazioni, solitamente ben distribuite durante l’anno.
Qui, a farla da padrone, è il vitigno Chiavennasca, che altro non è che la denominazione locale del Nebbiolo, giunta in Valtellina, secondo molti, durante la dominazione Napoleonica. Gli altri vitigni autoctoni sono detti Pignola, Rossola, Prugnola, ma rimangono coltivazioni marginali usate, come Merlot e Pinot Nero, per completare l’uvaggio.
Mensioni del Valtellina Superiore DOCG
La DOCG Valtellina Superiore comprende le sottozone Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia, e la menzione Superiore, in questo caso, è da attribuire alla posizione geografia piuttosto che alla maggior gradazione alcoolica. Il particolare nome “Inferno”, pare sia dovuto alle temperature particolarmente elevate che si raggiungono d’estate nei terrazzi siti nella sottozona favorendo la competa maturazione dell’uva nonostante le altitudini più elevate.
Tenendo conto da quanto dichiarato nel Disciplinare di Produzione possiamo dire le caratteristiche principali del Valtellina Superiore DOCG sono il fatto di dover essere prodotto con uve Chiavennasca per almeno il 90% mentre per il restante 10% possono concorrere altri vitigni a bacca rossa.
I vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Valtellina Superiore”,
“Valtellina Superiore” Maroggia,
“Valtellina Superiore” Sassella,
“Valtellina Superiore” Grumello,
“Valtellina Superiore” Inferno,
“Valtellina Superiore” Valgella,
“Valtellina Superiore” Riserva,
“Valtellina Sforzato o sfurzat” Ottenuto da uve passite
all’atto dell’immissione al consumo devono avere:
– titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,0%vol;
– acidità totale minima: 5,0 g/l;
– estratto secco netto minimo: 23,0 g/l.
Il nome delle sottozone geografiche può essere utilizzato in aggiunta alla denominazione Valtellina Superiore ed è riservato ai vini ottenuti esclusivamente nelle sottozone delimitate
Il Valtellina Superiore DOCG può essere immesso al consumo dopo un periodo di invecchiamento e affinamento di 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno mentre, per la Riserva servono almeno tre anni di invecchiamento. Il Valtellina Superiore DOCG raggiunge, comunque la maturità dopo 3-5 anni e si presta ad essere conservato in bottiglia per molti anni.
Se il prodotto è imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica è consentito l’utilizzo della dizione “Stagafassli” che esclude automaticamente la possibilità di indicare la sottozona
Caratteristiche organolettiche del Valtellina Superiore DOCG
Il vino Valtellina Superiore DOCG si presenta di colore rosso rubino tendente al granato, caratteristico del Nebbiolo; il suo profumo è caratteristico, persistente e gradevole dove troviamo note di frutta matura, rosa e spezie mentre, al palato, risulta asciutto e abbastanza tannico, vellutato, armonico e caratteristico.
Abbinamenti e temperatura di servizio del ValtellinaSuperiore DOCG
La temperatura consigliata per il Valtellina Superiore DOCG è di 18°. Nelle versioni particolarmente invecchiate è consigliata la decantazione. Gli abbinamenti consigliati per questo vino sono i primi con sugo di selvaggina, secondi piatti con carni cotte a lungo, nonchè i formaggi locali lungamente stagionati (es. Bitto), piuttosto che il tradizionale accostamento al sontuoso piatto tipico Valtellinese: i Pizzoccheri.
Consorzio di tutela Vini Valtellina