Bresaola della Valtellina IGP |
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Prodotto |
L’origine del termine “bresaola” è incerta. Probabilmente deriva da termine “brasa”, brace, con riferimento ai bracieri utilizzati anticamente per riscaldare e deumidificare l’aria dei locali di stagionatura; secondo altri il nome deriverebbe da un’espressione valtellinese che ricorda la “brisa”, una ghiandola presente nei bovini, dal gusto saporito. |
Lavorazione |
La carne destinata per la produzione della Bresaola si ricava dai seguenti tagli di manzo nelle seguenti masse muscolari: fesa, punta d’anca, sottofesa, magatello e sottosso.
La sezione di carne scelta, viene salata a secco con sale, pepe ed erbe aromatiche che variano asseconda delle famiglie che tramandano la tradizione, quindi fatta riposare in salamoia per un periodo che può andare dai 10 ai 15 giorni in vasche di legno o di acciaio, ad una temperatura di 4 ° C. Dopo la salamoia, la carne viene lavata ed asciugata, la bresaola viene insaccata in budello naturale, fatta asciugare e stagionare in condizioni di temperatura ed umidità tali da determinare un lento e graduale prosciugamento del prodotto. |
Uso |
La Bresaola della Valtellina viene consumata cruda |
Ingredienti |
Prodotta con carne di manzo, salata e stagionata, ma ne esistono anche versioni ottenute dal cavallo. |
Forma |
La forma è quella dei muscoli utilizzati, che possono essere affinati fino a diventare pressoché cilindrici. |
Zona di produzione |
Zona di produzione: intero territorio della provincia di Sondrio (Lombardia). |
Storia |
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Riconoscimento IGP: Reg. CE n.1263/96. |
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