Benvenuto Brunello 2020:
Prime considerazioni sull’evento di Febbraio
Mancano poco più di 2 mesi ad uno degli eventi più attesi dal punto di vista enologico, quello in cui verranno presentati alla stampa e al grande pubblico le nuove annate di Brunello di Montalcino (uno dei vini più apprezzati a livello italiano ed internazionale) e degli altri vini del territorio, un evento che ogni anno richiama giornalisti e amanti del vino da ogni parte del mondo.
In cosa si contraddistingue Benvenuto Brunello? Ne abbiamo parlato con chi ha a che fare ogni giorno con i vini di Montalcino, ossia Silvano Tarducci di Montalcino Wine Shop, che ci ha svelato alcune delle particolarità di questo evento che si svolgerà tra il 21 e il 24 Febbraio del prossimo anno presso il Chiostro del Museo Civico ed il Complesso di Sant’Agostino di Montalcino (una scelta non casuale e volta a porre l’accento sull’esclusiva territorialità di questi vini).
Benvenuto Brunello è da sempre la manifestazione di punta del Consorzio del Brunello di Montalcino, un’occasione perfetta per far conoscere non solo il celebre Brunello, ma anche gli altri vini del territorio, come il Rosso di Montalcino, il Moscadello di Montalcino ed il Sant’Antimo, tutti vini che possono fregiarsi della sigla Denominazione di origine controllata (senza contare che il Brunello ha ricevuto negli anni ’90 la sigla DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita).
La presentazione dell’edizione 2020 non riguarderà l’annata 2019, in quanto le norme dei disciplinari sono molto rigide e consentono l’immissione al consumo solo delle annate risalenti al 1 Gennaio del quinto anno successivo alla vendemmia; di conseguenza nell’edizione 2020 verrà presentata alla stampa l’annata 2015 del Brunello di Montalcino e l’annata 2014 del Brunello di Montalcino Riserva (per il quale devono passare 6 anni dalla vendemmia).
Le norme dei disciplinari del Consorzio del Brunello di Montalcino sono particolarmente stringenti, ma servono a garantire che non vengano immesse in commercio delle bottiglie che si spacciano come vini di Montalcino, ma che in realtà non lo sono; di conseguenza sono previsti per il Brunello, oltre alle tempistiche sull’immissione al consumo precedentemente citate, anche le seguenti regole:
la zona di produzione riguarda solo ed esclusivamente il territorio comprendente il Comune di Montalcino, cosa che sicuramente limita la produzione, ma che ne preserva le caratteristiche specifiche (si potrebbero idealmente porre dei confini considerando i 4 fiumi principali che attraversano la Provincia di Siena e che sembrano racchiudere quest’area in un ideale quadrato, ossia l’Ombrone, l’Asso, l’Arbia e l’Orcia);
le uve che si utilizzano per la sua produzione sono esclusivamente Sangiovese (ed è così da quando è stata stabilità nella metà dell’800 la “formula” ufficiale); l’affìnamento avviene obbligatoriamente per due anni in botti di legno di rovere, seguiti anche da un ulteriore affinamento in bottiglie di tipo bordolese che dura 4 mesi per il Brunello e 6 mesi per il Brunello Riserva;
l’imbottigliamento di un Brunello avviene esclusivamente nella sua zona di produzione e soltanto con una precisa tipologia di bottiglia, per l’appunto la già citata bottiglia in forma bordolese.
Durante la manifestazione Benvenuto Brunello si ha modo di assaporare per la prima volta alcune di queste bottiglie, e in coincidenza con questo momento si ha anche la proclamazione delle stelle relative all’ultima vendemmia (in questo caso si tratta, quindi, della vendemmia 2019). Questa valutazione qualitativa delle annate è stabilita dal 1945 e spesso ha visto ottenere il riconoscimento delle 5 stelle, ossia la valutazione di assoluta eccellenza; sono in molti a ricordarsi alcune celebri annate del secolo scorso, come quella del 1970, del 1985 e del 1997, la cui qualità è realmente a livelli eccelsi.
La proclamazione delle stelle non coincide con l’apertura delle relative bottiglie, in quanto dovranno trascorrere gli anni di affinamento necessari per poterle mettere in commercio con la denominazione di Brunello di Montalcino. In seguito all’assegnazione delle stelle si realizza anche una piastrella celebrativa, che viene affissa sulla parete del Municipio di Montalcino insieme alle precedenti.
Benvenuto Brunello, però, non è solo un occasione per far scoprire al grande pubblico la nuova annata! Nel contesto dell’evento avviene anche la proclamazione dei vincitori del cosiddetto Leccio d’Oro, un premio speciale che viene assegnato ai locali che presentano la miglior carta dei vini di Montalcino (si considera la qualità, ma anche la gamma dei vini scelti), premiazione che da alcuni anni coinvolge anche l’estero, a testimonianza di quanto questo prodotto non abbia più solo una connotazione locale, ma guardi ai mercati internazionali per accrescere sempre di più il suo nome.
Il premio è diviso in tre sezioni, una riservata ai ristoranti, una alle enoteche e una alle osterie, e a decidere viene chiamata un’apposita Giuria che valuta non solo la carta dei vini, ma anche il servizio e la presentazione che viene fatta da parte dei locali stessi, oltre ad una valutazione del livello di conoscenza sulle caratteristiche e le specifiche dei vari vini di Montalcino; compongono la Giuria per la sua componente fissa il Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, affiancato dai 3 Vicepresidenti, mentre si alternano anche 4 ulteriori membri scelti tra importanti esponenti del mondo dell’enogastronomia (sommelier di fama mondiale, giornalisti e critici enogastronomici).
Benvenuto Brunello è un evento che anima l’intero paese di Montalcino e richiama anche turisti e curiosi in un periodo dell’anno poco propenso per colpa del clima ancora invernale. In ogni caso si tratta di un’occasione ottima per poter scoprire anche le bellezze dello splendido borgo e per poter visitare il territorio della Val d’Orcia, celebre in tutto il mondo per i suoi scorci e paesaggi da cartolina.