Vino Moscato di Pantelleria, il famoso “Zibibbo”
Storia del vino moscato di Pantelleria
Il vino moscato di Pantelleria, meglio conosciuto come Zibibbo, è prodotto a Pantelleria, un’isola siciliana vulcanica.
Sembra che il suo luogo d’origine sia Capo Zebib, che fa pensare ad un’importazione araba, mentre altre fonti sostengono che sia stato prodotto per la prima volta ad Alessandria d’Egitto, che spiegherebbe l’appellativo -Moscato di Alessandria- .
Un’altra ipotesi si ricollega ad origini etimologiche che rimandano ancora una volta ad una radice araba ,infatti -Zabib- significa -uva secca- .
L’epoca di produzione si attribuisce al periodo ottocentesco, ma esso iniziò ad essere oggetto di commercio solamente nel Novecento.
Si tratta di un vino portato a termine con un processo molto semplice, infatti c’è chi sostiene che per avere un’idea del sapore dello stesso, bisogna semplicemente masticare un acino d’uva e concentrarsi sull’aroma retrolfattivo che lascia in bocca.
L’isola di Pantelleria caratterizza in modo radicale la composizione del vino, grazie al clima che offre, infatti le piogge sono considerate un evento abbastanza raro. Ne consegue la bassa umidità e il benessere assoluto per le viti.
Proprietà organolettiche del vino Moscato di Pantelleria
Il vino Moscato di Pantelleria (zibibbo) ha un colore giallo molto intenso, un odore molto deciso e aromatico e a volte può essere servito anche nella sua versione frizzante.
Il sapore è naturalmente dolce, dal retrogusto fruttato.
La sua gradazione minima è di 15 gradi e si ottiene dalle Uve del Vitigno raccolte e fatte appassire sulle caratteristiche pietre e la fragranza di dattero, albicocca o miele contribuiscono a regalargli un sapore morbido.
Il colore è senza dubbi uno degli aspetti che donano un’emblematica bellezza al vino, esso presenta un colore pallido, con riflessi ambrati, che i più intenditori sommelier ricollegano perfino ad un oro antico.
La sua acidità minima è del quattro per mille.
Il processo del vino Moscato di Pantelleria è tanto affascinante quanto unico, infatti le viti ricoprono circa il settanta percento del territorio fertile dell’isola ed i grappoli più prosperosi vengono coltivati nelle buche del terreno o vengono direttamente lasciati ad essiccare nel cosiddetto -stinnituri- ovvero nella pianta stessa al fine di permettere ai grappoli di godere del clima perfettamente favorevole al processo, che terminerà quando il peso dell’uva sarà pari al sessanta percento rispetto a quello di partenza.
Per legge, non è consentita la degustazione prima di giorno uno luglio dell’anno successivo alla raccolta.
Abbinamento con il vino Moscato di Pantelleria
Per riconoscerne il valore in modo ottimale, lo zibibbo va servito freddo e in dei bicchieri a forma di tulipano medio- piccolo , per evitare che si perda la sua essenza ed il concentrato di gusto.
Gli esperti, suggeriscono una degustazione non di accompagnamento insieme ai pasti, ma consigliano di servirlo prima dei pasti come aperitivo abbinandolo a formaggi o piatti più elaborati come il foie gras.
O come ottima apertura per piatti ittici a base di pesce o crostacei.
Può essere ancora una volta servito dopo i pasti insieme a dolci secchi.
Biscotti, torte, crostate, torroni, ciambelle o preparazioni a base di cioccolato al fine di contrastare elementi con caratteristiche acidule o cibi gelati a base di pistacchio o ricotta, per mantenere la tipicità siciliana.
Inoltre è considerevole anche il semplice e rilassante uso del vino di meditazione, servito da solo senza ulteriori accompagnamenti gastronomici.
Produttori: