Birrificio MC77. Una storia da raccontare…
Ed è giusto che venga raccontata perché l’audacia e la perseveranza, in questo momento, sono valori da condividere con il mondo.
Cecilia e Matteo, titolari del Birrificio MC77, rispondono insieme alle mie domande.
Loro hanno costruito tutto insieme, fin dai tempi all’università a Roma, dove tutto ha avuto inizio, tanti anni fa.
Me li immagino, giovanissimi e innamorati, al pub a bere una birra.
Me li immagino porsi mille domande, con occhi languidi di vita e curiosità.
Me li immagino scambiarsi giudizi e opinioni su ciò che bevevano, scoprendo una crescente passione e gettando le primissime inconsapevoli basi del loro futuro e del birrificio MC77.
Iniziano ad informarsi ed a studiare, sempre di più.
Nel 2004 Cecilia assiste ad una lezione di biochimica tenuta da Leonardo di Vincenzo, fondatore di Birra del Borgo e precursore di tempi.
Pian piano dalla curiosità nasce una vera e propria dedizione all’argomento Birra.
Decidono di provarci.
Ogni weekend , Cecilia e Matteo tornavano nelle Marche per dedicarsi alla produzione di birra home made, o come si dice in gergo HomeBrewing.
Cercando uno stile, un sapore, un equilibrio che rispondesse ai loro gusti e su quell’equilibrio decidere di sperimentare ancora.
E partecipano ad eventi, incontrano altri professionisti di settore.
Ormai la loro vita gira intorno alla birra.
E quando ho chiesto loro di raccontarmi il momento in cui si accorsero che tutto questo poteva diventare qualcosa di più grande, hanno riso.
“Ad un certo punto, avevamo fogli anche sul comodino in camera!!! Lì abbiamo capito che era arrivato il momento”.
Dopo il dottorato e un periodo di produzione presso un altro birrificio, e supportati dalle loro famiglie, fanno il grande passo.
8 anni fa, nasce il birrificio MC77.
Il nome nasce dalla strada in cui si trova il birrificio.
Amano fare così anche per i nomi delle birre.
Pescano nel loro background, tra la musica ed i libri che hanno amato.
Ape Regine ad esempio è un brano dei Marlene Kunz, e Sofronia, una dei due protagonisti di un episodio della Gerusalemme Liberata di Tasso.
Vincono premi, spesso, molto spesso.
L’ultimo a gennaio: Birraio dell’anno 2019.
È bello ascoltarli. Si percepisce il loro entusiasmo quando parlano della selezione degli ingredienti, tutti freschi e di primissima qualità.
Che poi questa è l’essenza della birra artigianale.
Una birra artigianale è una birra originale, peculiare, ricca di sfumature, non standardizzata, è una birra in cui si sente e si riconosce lo stile del birraio che l’ha prodotta.
Con le birre artigianali non si selezionano gli ingredienti in base ai costi sostenibili, i prezzi vengono decisi in base agli ingredienti utilizzati, ed è molto, molto diverso.
E Matteo ci tiene a precisarlo:
“Per molti artigianale oggi significa “alla buona” ma non è così”
Investimenti, tecnologia e controlli ferrei sono alla base di un birrificio che si rispetti.
Hanno un sito con tanto di e commerce dove è possibile acquistare le loro birre e dove ci sono 3 frasi che mi hanno particolarmente colpito e che secondo me rispecchiano a pieno la loro filosofia:
“Ci piace produrre birre ricche di gusto, caratterizzate dagli ingredienti che utilizziamo”
“L’ingrediente principale di una birra è la bevibilità. Una birra non va solo bevuta, ma ribevuta”
“Siamo soprattutto artigiani, e ci piace produrre quello che ci piace bere”
E commentando l’ultimo punto mi viene da pensare:
E’ o non è questo il segreto della felicità?
Grazie Cecilia e grazie Matteo, siete un esempio.
A presto.
Michela Mandolesi
sito web Birrificio Artigianale MC77 Loc. Caccamo di Serrapetrona (MC)