Zona di produzione e storia del Bagnoli Friularo DOCG
La zona di produzione del Bagnoli Friularo DOCG rimane tutta all’interno della provincia di Padova, dove il territorio è stato interessato nei secoli scorsi da importante opere di bonifica operate dai Monaci Benedettini e dalla Repubblica di Venezia che hanno reso possibile la coltivazione, rendendo sempre più estese e disponibili queste aree, grazie a complessi sistemi di canali e dighe, rendendo navigabile tutta la zona, dove la fertilità dei terreni alluvionali è alla base della ricchezza produttiva e, quindi, donato alla zona diffusa vocazione alle attività agricola rendendola una fonte preziosa per gli approvvigionamenti delle vicine città quali Padova e Venezia.
Il Friularo di Bagnoli D.O.C.G. è il vitigno autoctono che rappresenta l’eccellenza enologica del territorio e le sue uve si presentano con grappoli scuri e alati concentrando, durante l’autunno, la dolcezza e i profumi all’interno della bacca, pronta per essere raccolta a Novembre, quando sui grappoli comincia a posarsi la prima brina.
Caratterizzato da una particolare acidità, il Friularo di Bagnoli, regala a queste uve una grande versatilità in vinificazione permettendo così, di ottenere tipologie differenti vini: rossi di corpo e strutturati, morbidi vini passiti, freschi ed eleganti spumanti.
Tipologie del Bagnoli Friularo DOCG
Il Friularo di Bagnoli DOCG, grazie appunto alla sua versatilità viene vinificato nelle seguenti tipologie:
FRIULARO D.O.C.G.: si presenta di color rosso rubino, dal piacevole sentore di marasca e di viola al naso e fresco e tannico al palato. Si ottiene con vinificazione in rosso e macerazione sulle bucce e richiede un periodo di almeno 12 mesi di invecchiamento.

FRIULARO RISERVA D.O.C.G.: si differenzia dal precendete per la necessità di affinamento in legno per almeno 24 mesi che gli dona struttura è complessità e un grado alcolico elevato. Il suo colore risulta rubino intenso tendende al granato con l’invecchiamento. Al naso denota un intenso profumo di marasca e spezie. Si adatta bene con carni grasse quali stracotto di musso, cotechino, zampone.
FRIULARO VENDEMMIA TARDIVA D.O.C.G.: per la produzione di questa tipologia le uve vengono raccolte soltanto dopo l’11 novembre, chiamata anche “estate di San Martino”. Questo permette alle componenti polifenoliche ed aromatiche di concentrarsi nel grappolo rendendo il vino più intenso, alcolico e strutturato. La vinificazione è seguita da una lunga evoluzione in legno che rendono il vino robusto, con profumi intensi di mora, marasca e spezie. La sua particolare struttura richiede un abbinamento a bolliti, brasati o formaggi erborinati di latte vaccino.
FRIULARO PASSITO D.O.C.G.: denso, dolce e avvolgente al palato, questa tipologia rappresenta il succo più nobile ottenuto da queste uve rigorosamente raccolte a mano ed appassite con cura in fruttaio. La vinificazione è seguita da un lungo e paziente affinamento in legno che lo rende poi perfetto nell’abbinamento con cioccolato fondente o la tipica biscotteria veneta: zaleti, fregolota, baicoli.
Rese per Ettaro del Friularo DOCG
Da disciplinare di produzione, la resa massima dell’uva in vino finito pronto per il consumo non deve essere superiore al 70% per le uve fresche e 45% per le uve appassite. Qualora superi questo limite, ma non rispettivamente il 75% e il 50%, l’eccedenza non ha diritto alla presente denominazione di origine; oltre il 75% decade il diritto alla denominazione di origine per tutto il prodotto.
Abbinamento gastronomico per il Friularo DOCG
La sua caratteristica di vino fresco e tannico lo rende piacevolmente abbinabile ai piatti tipici della tradizione locale: “bigoi” alla lepre, oca “in onto”, pollo in umido, polente con ragù di asino e anguilla ai ferri.