Vino&Pizza, si può ffareee!
Alla scoperta di una tradizione letteralmente travolta dagli interessi commerciali delle grandi industrie birraie
E cosa pensavate? Che la Campania, terra natìa della pizza e di grandi vini (al tempo dell’Impero Romano i vini del Falernum, che è l’attuale casertano, erano considerati i migliori in assoluto) non si fosse costruita negli anni l’abbinamento perfetto?
Chiaro che si.
Chiaro pure che la tradizione non abbia nulla a che fare con la birra.
Bevanda splendida per carità, ma radicalmente estranea al costume enogastronomico partenopeo.
Volete sapere quali sono allora i compagni tradizionali del piatto più famoso del Mondo?
Sono i rossi leggeri e frizzanti della penisola sorrentina: il Gragnano e il Lettere, da uve prevalentemente Piedirosso. Due piccole chicche, prodotte in quantità commercialmente poco significative.
Poi…cosa volete, diventare l’accompagnamento alcolico della pizza è un business che fa gola a chiunque, figuriamoci a chi fa la birra…
E così le bollicine venute dal nord hanno destabilito quelle locali.
Ma la tradizione, con la pizza, dice vino. Punto e basta.