I tannini contenuti nel vino
Spesso al primo approccio degustando un vino rosso, sopratutto giovane, notiamo quella sensazione astringente alla lingua , come se tendesse a seccarsi, ebbene questa sensazione è data dai tannini presenti.
Cosa sono i tannini e perché sono importanti
I tannini che troviamo nel vino, sono sostanze cedute principalmente dalla buccia dell’uva e dai vinaccioli, predominanti nelle uve rosse.
Possiamo ritrovarli, ma impercettibili, nei vini bianchi che fanno macerazione sulle bucce.
Nei vini rossi e bianchi che vengono messi a maturare in botti di legno, come barrique, tini, grandi botti, si ha nel tempo un passaggio di tannini ceduti dal legno che però conferiscono una leggera sensazione di vellutato, a differenza dei precedenti, armonizzando e migliorando la qualità del vino. Ovviamente nel tempo e anche una volta messo in bottiglia , i tannini maturano e diventano sempre più morbidi e piacevoli in bocca.
Ecco quindi la necessità per dare morbidezza e longevità al vino, vengono usate le maturazioni in legno.
Emblematico e storico è il caso del vino barolo docg ottenuto con uve di Nebbiolo, uva con grande quantità di tannini, che oggi deve la sua fama proprio all’affinamento in botte grande, che nel tempo armonizza e rende vellutati i tannini che altrimenti sarebbero spigolosi e ruvidi in bocca.
In base alla quantità dei tannini che percepiamo in bocca durante l’assaggio, il vino si può definire:
MOLLE: scarsa sensazione di componenti tannici, tipico del vino vecchio o alterato
POCO TANNICO: leggera sensazione astringente, normalmente sono vini novelli, chiaretti o rossi ben invecchiati
ABBASTANZA TANNICO: sufficiente sensazione astringente, vini rossi di media e grande struttura tipica dei grandi vini
TANNICO: netta sensazione astringente, vini rossi giovani che devono ancora maturare in bottiglia
ASTRINGENTE: predominante sensazione astringente, eccessivo tannino, anomalia nel gusto
per saperne di più consulta il nostro decalogo del buon intenditore di vino !!