Vini aromatizzati, un piccolo regno lontano dalla passione enofila (2° parte)
IL BAROLO CHINATO
Cosa, però, che non succede al grande Barolo Chinato, versione aromatizzata, e fortificata, del re dei vini italiani.
Caratterizzato, in opposizione al vermouth, da una produzione artigianale e da un mercato che più di nicchia non si può, il Barolo Chinato coniuga la struttura, la complessità e l’austerità tipiche della versione “normale” del vino, alla eterea ed inebriante dolcezza dei migliori digestivi.
La produzione prevede che il vino base sia Barolo a tutti gli effetti (anche nell’invecchiamento in legno, dunque), cui vengono aggiunti alcol, zucchero e aromi (prevalentemente china, ma anche alloro, chiodi di garofano, cannella, e a volte anche menta piperita.
Visti gli ingredienti di partenza, il prezzo del Barolo Chinato non è mai amichevole.
Ma quali sono i natali di questa specialità?
LA NASCITA DEL BAROLO CHINATO
Per scoprirlo occorre fare un salto in epoca risorgimentale, quando nasce il vino Barolo come lo conosciamo oggi: il grande enologo francese Louis Oudart suggerisce ai produttori langaroli di eliminare l’elevato residuo zuccherino che caratterizzava allora il più grande rosso italiano.
L’intento era appunto quello di utilizzare l’uva nebbiolo per fare un rosso secco e potente.
I produttori di allora seguirono il consiglio dell’enologo francese, ma la nostalgia li spinse a non abbandonare la pratica produttiva del Barolo dolce, continuando a destinare una parte dell’uva alla produzione di un grande digestivo, fortificato e aromatizzato, padre dell’attuale Barolo Chinato.
GLI ABBINAMENTI MIGLIORI PER IL BAROLO CHINATO
Per gustare al meglio il prodotto è ideale l’accompagnamento con del cioccolato, purchè amaro e di notevole forza aromatica, o un dessert ricco di cacao (idealmente una torta sacher).
Alcuni appassionati di sigaro, infine, utilizzano il Barolo Chinato come alternativa ad un Porto, magari un Late Bottled Vintage di medio invecchiamento.
Quasi d’obbligo, in quest’ultimo caso, l’accostamento ad un sigaro cubano molto profumato.
Francesco Annibali