Parliamo di uova, dalla semplice gallina a delizie inaspettate.
Quando ci si avvicina al banco delle uova al supermercato, uno dei primi dettagli che catturano l’attenzione sono le 11 cifre stampate sui gusci. Questi numeri, tutt’altro che casuali, sono in realtà un potente strumento di tracciabilità per i consumatori, fornendo preziose informazioni sulla qualità e sulle condizioni di allevamento delle galline.
Il codice, lungo e complesso, si suddivide in varie sezioni. La prima cifra indica la categoria di allevamento delle galline, seguita da due lettere che identificano il paese di produzione delle uova, in questo caso “IT” per l’Italia. Le successive tre cifre indicano il comune dell’allevamento, seguite da due lettere che specificano la provincia e infine tre cifre che identificano l’allevamento di deposizione.
Nello specifico, la cifra che tendiamo ad osservare di più per avere informazioni è la prima; le cifre che si possono trovare sono 0, 1, 2 o 3. Le uova di categoria 0 sono considerate le più pregiate, provenendo da galline allevate all’aperto in condizioni di benessere ottimali. Queste galline hanno ampio spazio per muoversi (al massimo 6 galline per metro quadro) e seguono una dieta naturale composta da alimenti biologici controllati. Le uova di categoria 1, invece, provengono da galline allevate in gabbie arricchite o in spazi a terra: l’allevamento all’aperto garantisce un buono spazio per le galline (4 metri quadrati ciascuna) e vengono fatte razzolare per 2 ore al giorno, offrendo comunque condizioni migliori rispetto alle gabbie convenzionali. La categoria 2 comprende le uova provenienti da galline allevate in gabbie convenzionali, mentre le uova di categoria 3 sono destinate principalmente all’industria alimentare, per la produzione di uova in polvere o prodotti alimentari preconfezionati. Le galline vengono allevate in gabbie di ferro alte 40, con una superficie di 550 cmq quadrati per animale e prive di possibilità di esprimere atteggiamenti naturali (come sbattere le ali).
Oltre alla categoria, altre indicazioni sulla qualità delle uova possono essere trovate sul packaging. Ad esempio, la dicitura “Extra” indica uova freschissime, commercializzabili entro il nono giorno dalla deposizione. Un altro aspetto importante è la grandezza delle uova, classificate dalle grandissime “XL”, dai 73 grammi in su; le grandi “L”, da 63 a 72 grammi; le medie “M”, da 53 a 62 grammi; e le piccole “S”, al di sotto dei 63 grammi.
Uovo fresco, per quanto tempo?
Sappiamo che le uova, una volta deposte, si possono consumare fino a 28 giorni, ma sappiamo anche che a volte ci si dimentica da quanto tempo le uova sono nel nostro frigo e non si sa se sono ancora sicure da consumare. Per verificare la freschezza di un uovo, c’è un metodo semplice ma affidabile: il test del galleggiamento. Basta riempire un recipiente con acqua e sale, quindi immergere l’uovo: se rimane sul fondo, è fresco; se si solleva a metà, è consigliabile consumarlo prontamente; se galleggia, è meglio scartarlo. Questo metodo si basa sul Principio di Archimede, secondo il quale un uovo fresco ha una densità maggiore dell’acqua e quindi affonda. Nel corso del tempo, grazie anche alla particolar struttura del guscio, l’acqua all’interno dell’uovo evapora, lasciando spazio all’ingresso di aria, il che aumenta la sua galleggiabilità. L’aggiunta di sale rende l’acqua più densa, rendendo il test ancora più preciso.
Oltre la Gallina: Variazioni Esotiche
Poiché con la denominazione “uova”, non seguita da altra speciazione, si intendono esclusivamente le uova di gallina, uova di altre specie devono essere identificate, dichiarando la specie di provenienza (es. “uova di quaglia”).
Questo perché, sebbene le uova di gallina siano le più comuni e ampiamente consumate, il mondo delle uova non si limita solo a questo volatile domestico, esistono una varietà di altre uova, provenienti da diverse specie animali, che vengono utilizzate in cucina in tutto il mondo.
Le uova di anatra, ad esempio, sono particolarmente popolari in alcune cucine asiatiche. Hanno gusci più spessi e contengono una maggiore quantità di grassi rispetto alle uova di gallina, conferendo loro un sapore più ricco e burroso.
Le uova di quaglia, più piccole delle uova di gallina, sono considerate una prelibatezza in molte cucine gourmet. Hanno un guscio marmorizzato e un sapore delicato, spesso utilizzato per decorare piatti sofisticati.
Le uova di struzzo sono tra le più grandi uova commestibili e sono apprezzate per la loro consistenza cremosa e il loro sapore leggermente erbaceo. Sono un’opzione insolita ma gustosa per coloro che cercano qualcosa di diverso.
Infine, le uova di pesce, come quelle di salmone o di storione, sono considerate delizie prelibate. Sono spesso consumate sotto forma di caviale, ma anche affumicate o utilizzate per preparare piatti gourmet.
Le uova offrono una vasta gamma di opzioni culinarie che da sempre stupiscono e affascinano; infatti, sono sia parte della cucina tradizionale sia oggetto di interesse continuo, anche da parte di chef stellati. Esplorare le diverse categorie e varietà di uova può arricchire notevolmente l’esperienza culinaria, consentendo di sperimentare sapori unici e interessanti.