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Angolo dell'esperto

UN BISCOTTO PROPRIO BUONO

Biscotti per il sociale a Fabriano

Questa volta la mia auto mi ha portato a Fabriano, importante polo industriale marchigiano, specializzato nella produzione della carta e degli elettrodomestici.
Nel 2013 è stata insignita del titolo di Città Creativa dell’UNESCO all’interno della categoria “Artigianato, arti e tradizioni popolari”, riconosciuto soprattutto grazie alla produzione della carta a mano.
Già sette secoli fa la piccola città dell’entroterra anconetano era nota per la produzione di carte bellissime, per l’arte e per la scrittura.
Tra i suoi “clienti” vanta, tra gli altri, Michelangelo Buonarroti, Beethoven, Raffaello Sanzio, Giuseppe Garibaldi, Gabriele D’Annunzio.
Ma la cittadina di circa trentamila abitanti può andare fiera anche per una preziosa e originale realtà: la Cooperativa Sociale Castelvecchio Service.
Questa cooperativa offre diversi servizi: l’assistenza ai disabili, attraverso un centro residenziale e due centri diurni, l’assistenza agli anziani, si occupa anche un servizio di scuolabus per i bambini della scuola materna e delle elementari.
Fin qui sembra tutto normale, una storia come tante altre. La cooperativa è conscia del suo ruolo rilevante ma è consapevole che può fare ancora molto di più.
I ragazzi con disabilità compiono il percorso scolastico in larga parte fino alle scuole superiori. A seguire, diventati adulti, restano molto spesso in carico alla responsabilità delle loro famiglie, senza avere la possibilità di migliorare la loro condizione psicofisica.
Nel 2018 qualcosa scuote questa calma apparente. Una fondazione bancaria istituisce un bando di 350 mila euro che la cooperativa si aggiudica. Nasce laboratorio 10, un centro di formazione e di tirocinio pratico che nei primi dodici mesi forma 26 ragazzi e coinvolge 30 famiglie nonché otto aziende del territorio.

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Dopo questo percorso alcuni ragazzi entrano nel mondo del lavoro. Agli altri 20 ragazzi viene chiesto che tipo di lavoro preferirebbero fare. Prevale su tutte una risposta: cucinare.
Ma il mondo della cucina è vasto, è necessario trovare una specializzazione, una nicchia. Allora emerge il tema della pasticceria e nello specifico dei biscotti.

Nasce allora l’idea del biscottificio FORNO10.
Ma si sa che anche le favole trovano a volte degli ostacoli lungo il percorso.
Il 2020 con il presentarsi della pandemia blocca tutte le attività.

Occorre attendere il 2021 perché i primi biscotti vedano la luce. La chef Serena D’Alesio  mette a disposizione la sua esperienza per ideare ricette di biscotti di alta qualità che i ragazzi realizzano.

Il loro mantra è “Siamo fatti di molti ingredienti: tenacia determinazione, gioia, dolcezza, generosità”.
Tutta questa energia permette loro di sfornare dei biscotti di qualità elevata e dal gusto speciale.

C’è il rischio che “creino dipendenza”.
E allora parliamo dei biscotti BIGUSTO, DIAMANTE, RUBINO, INASPETTATO,  IMPERFETTO, dei TOZZETTI ALL’ANICE, delle CIAMBELLINE AL VINO, dei BUONGIORNO.

Le materie prime provengono per il 90% da realtà del territorio, a chilometro zero.
Anche il packaging è a chilometro zero, si utilizza ovviamente la carta di Fabriano.
E’ allo studio anche la creazione di una linea BIO e non ho dubbi che vedrà la luce.
La commercializzazione viene effettuata prevalentemente on-line e mi viene riferito che il nostro noto campanilismo si dissolve. Gli ordini provengono da ogni parte d’Italia.
Le poche eccezioni di vendita “diretta” sono rappresentate da alcuni negozi che vendono prodotti gourmet. Inoltre, grazie ad un incontro avvenuto durante la manifestazione TIPICITA’ che si tiene a Fermo ogni anno, si è cominciato a parlare di export.

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Una bottega di Nizza vende i prodotti di FORNO 10.
Il punto di pareggio economico dell’attività non è stato ancora raggiunto ed allora, a partire dal 2021, è possibile destinare il 5 per mille a questa iniziativa. Nel 2021 sono stati dodici i contribuenti che lo hanno fatto.

L’anno seguente sono diventati 427 e per l’anno in corso si attende un ulteriore aumento.
I ragazzi a fine mese ricevono uno stipendio ed è per loro una gioia immensa perché vedono ripagati i loro sacrifici. Le loro famiglie sono sollevate nel vedere i progressi che compiono i loro figli. Ed anche lo Stato ringrazia perché risparmia sulla pensione sociale che normalmente eroga.
Ora mi attendono un paio d’ore di auto per raggiungere casa, ma al mio arrivo farò uno dei più gustosi acquisti on-line che abbia mai compiuto. Questa tappa mi è proprio piaciuta ma c’è ancora tanto da scoprire di quella che è l’unica Regione al plurale.

Un progetto -dolcissimo- che vedrà un gruppo di circa trenta ragazzi preparare dolci e biscotti che potranno poi essere acquistati per festività varie o come regalo per amici e familiari. Il debutto di “Forno 10”, se l’emergenza Covid non lo impedirà, sarà quest’anno. La commercializzazione sarà fatta prevalentemente on-line ed è un sogno che si realizza per i giovani ospiti della struttura. Ma più di tutto il desiderio dei ragazzi che dal loro lavoro riceveranno lo stipendio a fine mese. Si può fare perché, come dice uno di loro, Daniele, «nella vita bisogna impegnarsi e guadagnarsi le cose» e , gli fa eco Sergio, «i nostri dolci sono i più buoni perché i biscotti fatti in casa sono tutti un’altra cosa».

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Alla presenza del vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, delle consigliere regionali Chiara Biondi e Simona Lupini, dei partner commerciali e dei supporter del Progetto, dopo il taglio del nastro, i ragazzi di Forno10 hanno proposto una dimostrazione della loro arte di pasticceri, con le quali hanno conquistato tutta Italia.

I biscotti vengono venduti attraverso il sito internet forno10.org e vengono spediti ovunque e, in più, c’è la possibilità del ritiro in loco. Sono sei le diverse produzioni, ma l’intenzione è quella di ampliare la scelta ogni due mesi circa.
«Siamo partiti quasi per caso perché i ragazzi si sono appassionati alla cucina e alla pasticceria secca. Oggi, diamo vita a un progetto. Più strutturato, ma assolutamente in divenire, che ha preso forma ed è cresciuto grazie al supporto di tante persone, aziende ed enti, oggi qui presenti. Ma anche a tanti altri, che ringraziamo per continuare a credere in noi, e dimostrarcelo. Apriamo il nostro laboratorio, e desideriamo portare la qualità del nostro territorio, sia in termini di materie prime che di packaging, attraverso l’uso per confezioni speciali della carta Fabriano, ovunque.
Forno10 nasce per volontà e grazie alla passione dei ragazzi di Laboratorio10. Oggi è il loro giorno, e delle loro famiglie», ha evidenziato Marco Salari, presidente della Cooperativa sociale Castelvecchio service.
I biscotti di Forno10 si trovano on line sul sito forno10.org, e in alcuni rivenditori selezionati, che aumenteranno nel prossimo anno.

Michele Chiericozzi

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