AZIENDA VINICOLA STEFANO ACCORDINI,QUANDO TERRITORIO E TECNICA SI FONDONO
L’edizione 2011 del Vinitaly appena concluso è stata più interessante di quanto mi aspettassi.
Durante la mia permanenza, protratta per l’intera settimana, ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere la famiglia Accordini, proprietaria dell’azienda vinicola “Stefano Accordini ” di Pedemonte, produttrice di Amarone.
Accogliendo un’inaspettato invito a cena nella nuovissima cantina recentemente inaugurata, nella serata di venerdi 8 Aprile, dopo l’orario di chiusura fiera, insieme a quattro amici vignaioli, abbiamo imboccato la superstrada direzione Valpolicella e ci siamo spinti fin sulle altissime colline di Fumane in località Cavalo a 400 metri sul livello del mare.
Accolti con la grande ospitalità che contraddistingue chi lavora con passione per conservare le tradizioni e la cultura del luogo in cui vive, fin da subito si intuisce come tutto il lavoro svolto in questa cantina sia mirato all’esaltazione dei vitigni autoctoni coltivati là dove la viticoltura ha radici antiche, cosa che la produzione massiva ci aveva fatto dimenticare.
L’amarone dell’azienda Stefano Accordini
Guidati da Tiziano Accordini iniziamo la nostra visita; ci colpisce la sua estrosità e la sua vulcanità nel narrarci di un vino d’eccellenza come l’Amarone, un vino che affonda le sue radici nell’antico impero romano, che è nato per caso, lasciato per sbaglio a fermentare troppo lungo in cantina.
Un grande vino che deve parte della sua espressività e personalità alla Botrytis nobile, una muffa che ne aumenta aromaticità ed alcolicità.
Ci spiega quante cose siano cambiate dagli anni settanta ad oggi sia in vigna che in cantina, in particolar modo in cio’ che riguarda l’evoluzione delle tecniche di appassimento dell’uva Corvina.
Un tempo i fruttai erano incontrollati e incontrollabili, creando prodotti scostanti; oggi non si parla più di sola disidratazione e concentrazione dell’uva, bensì la Corvina viene analizzata e studiata come un vero organismo vivente, osservandone scrupolosamente le reazioni dei suoi geni durante il processo di appassimento a seconda del tipo di potatura e del grado di siccità.
La sua nuova cantina, gran parte sotterranea, è senza dubbio di importanti dimensioni e di altissimo contenuto qualitativo e tecnologico soprattutto grazie all’applicazione della domotica, sia nel sistema di ventilazione sotterraneo, sia nei reparti di vinificazione in acciaio inox , sia nei fruttai a temperatura controllata, sia nella barricaia completamente a volte, sia nell’imponente reparto di imbottigliamento.
Una stupenda cena accompagnata dai due tipi di amarone
Ottima la cena sapientemente preparata dalla signora Eleonora, moglie di Tiziano; il risotto all’Amarone e i rinomati bolliti hanno egregiamente accompagnato la degustazione dei vini.
Sui livelli altissimi si sono proposti i due Amaroni, il Fornetto, profondo e concentrato, e l’Acinatico, più immediato rispetto al primo, di fresca florealità e mineralità.
Imponente, ricco e profondo il Passo, interpretazione locale, dal taglio bordolese di corvina in prevalenza con saldo di rondinella, cabernet sauvignon e merlot, che sfrutta l’appassimento delle uve. Infine il Recioto ottimo compagno della pasta frolla locale; un vino che sa contrastare la prorompente dolcezza, sfruttando al meglio il patrimonio acido delle uve, rivelando solidità al palato e tensione gustativa. Un vino indubbiamente moderno e dotato di raffinata eleganza.
Che altro aggiungere, bellissima la serata, ottima la compagnia, ottimi i vini….una sola promessa, …..appuntamento per l’anno prossimo!!!!
Sommelier Stefania Fagiani