Squisito nel bicchiere
Bollicine e grandi rossi in assaggio a Squisito, la manifestazione enogastronomica alla scoperta del Buonpaese, nata nella comunità di recupero di San Patrignano.
Per voi abbiamo scelto l’Amarone Campo dei Gigli della Tenuta Sant’Antonio e il Franciacorta ’61 Rosé.
AMARONE CAMPO DEI GIGLI
La Tenuta Sant’Antonio ha presentato una verticale di quattro annate di Amarone Campo dei Gigli. Quattro come i fratelli Castagnedi, Armando, Paolo, Massimo e Tiziano, che fondano nel 1989 la loro azienda agricola con un grande obiettivo: “la qualità prima di tutto”.
L’Amarone Campo dei Gigli è un prodotto eccellente, che nasce da una selezione rigorosa delle uve e una vinificazione naturale nel pieno rispetto della tradizione. Nel processo produttivo è dedicata grande attenzione all’appassimento e alla ventilazione.
CARATTERISTICHE DELL’AMARONE
L’Amarone è un vino secco, con basso residuo zuccherino, che nasce da uve passite. La zona di produzione è concentrata nei Monti Garbi, dove il terrreno particolarmente calcareo è ideale per una corretta maturazione delle uve Valpolicella. Il raccolto è influenzato dalle condizioni climatiche, tanto da impedire in alcune occasioni l’uscita del prodotto. E’ questo il caso della mancata produzione dell’annata del 2009 dell’Amarone Campo dei Gigli.
I primi cinque anni di produzione sono stati di rodaggio, i fratelli Castagnedi hanno scelto di modificare l’approccio tradizionale, cercando di limitare la percentuale alcolica a vantaggio dell’eleganza e dell’equilibrio. L’Amarone Campo dei Gigli nasce da un blend di Corvina e Corvinone, Rondinella, Croatina e Oseleta.
FASI DI PRODUZIONE DELL’AMARONE
Ad agosto in fase di invaiatura (l’inizio della maturazione dei frutti, contraddistinto da un cambiamento di colore) si procede a dimezzare i grappoli per facilitare una maturazione omogenea e perfetta. Generalmente le uve vengono raccolte tra la fine di settembre e i primi di ottobre.
L’uva viene vendemmiata manualmente e posta in piccole casse di 4/5 kg, che vengono poi accatastate nel fruttaio per un periodo di circa tre mesi ad appassire. Prima della messa a dimora le uve vengono selezionate in base alla dimensione dei grappoli e della qualità. Qui perdono più di metà del peso e raggiungono l’ottimale concentrazione degli zuccheri.
Dopo tre mesi l’uva viene pigiata e fatta fermentare, a temperatura controllata, in botti di acciaio. Prima della pigiatura si procede a un ulteriore controllo delle uve; vengono eliminati eventuali grappoli non perfettamente disidratati o colpiti da muffe anomale.
Dopo la fermentazione il vino Amarone viene messo in piccole botti di rovere francese ad affinare. L’invecchiamento è stimato tra i 15 e i vent’anni.
La degustazione curata dal sommelier e docente AIS Giovanni Lai dell’Amarone
Amarone Campo dei Gigli 2000
Colore: rosso rubino che tende al granato, è caratterizzato da una fase evolutiva già avanzata e da una buona limpidezza.
Al naso: note di confettura di prugne e amarene, caffè, tabacco dolce e cuoio, che nel finale denotano un’eleganza olfattiva.
In bocca: poderoso all’inizio, scopre il tannino e una nota acida che supporta la frutta. Ha una lunga persistenza, una parte alcolica evidente e un basso residuo zuccherino.
Amarone Campo dei Gigli 2003
Colore: rosso rubino deciso.
Al naso: note speziate, di frutta cotta, cuoio e un finale di visciole.
In bocca: ha un impatto incredibile più intenso che complesso. Il tannino è più elegante rispetto all’annata 2000 ed è molto più setoso.
Amarone Campo dei Gigli 2004
Colore: rosso rubino che tende al granato.
Al naso: piccole note floreali, un’apertura di amarene, liquirizia, cuoio e tabacco da sigaro molto elegante.
In bocca: combina una grande complessità all’estrema eleganza. Spicca la nota pepata, catteristica conferita dal terreno, e il tannino è estremamente vellutato e setoso. La persistenza è più corta.
Amarone Campo dei Gigli 2005
Colore: rosso rubino concentrato, tipico di un vino giovane.
Al naso: note di frutta dolce, vaniglia, cannella, cioccolata e un sentore di menta.
In bocca: lascia una bella freschezza. Il tannino è dolce e setoso.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO DELL’AMARONE
carni rosse, selvaggina, formaggi a pasta dura e stagionati e frutta secca.
Avvertenze: La bottiglia va aperta almeno 3 ore prima.
Curiosità: Tiziano Castagnedi ha rivelato che il 2006 è un’ottima annata; sarà commercializzata nel 2016.
I FRANCIACORTA 61 A SQUISITO
A Squisito sono stati presentati i Franciacorta ’61, nelle versioni Brut, Rosé e Satèn, per celebrare l’anno in cui nacque il primo “vino spumeggiante” del territorio, il Pinot di Franciacorta 1961.
Il Franciacorta ’61 Rosé è una cuvée di Chardonnay (45%) e Pinot nero (55%) vinificato con breve macerazione a freddo sulle bucce e affinato sui suoi lieviti almeno 24 mesi. Colore rosa intenso, vivace. Profumo ampio e penetrante, con note di frutti di bosco, frutta matura e crosta di pane. Sapore corposo, pieno, con ottima acidità equilibrata dal dosaggio medio-alto. La temperatura ottimale è di 8°C.
Accompagnamento scelto: salumi, primi piatti, formaggi stagionati e crostacei.
Noi vi consigliamo di sperimentarlo con la crema Grom dell’omonima gelateria. Un abbinamento sicuramente insolito, ma molto goloso.