Intervista a Simone Scipioni vincitore MasterChef 7
Simone Scipioni si presenta nelle immagini con baffi, a volte occhiali dalla grande montatura, un po’ a schermare il volto giovane che testimonia i suoi 25 anni.
Tanto giovane e già chef e consulente della locanda Fontezoppa di Civitanova Marche, un incarico importante dopo la grande vittoria della settima edizione di Masterchef.
Mi chiedono d’intervistarlo per Enogastronomia.it, è passato qualche anno dalla sua vittoria e sono curiosa di conoscere questo ragazzo con una carriera tanto promettente. Mi dicono sia timido, decido allora di andarlo a conoscere di persona, ma contrattempi personali mi costringono alla classica intervista telefonica. Seduta al bar dell’ospedale chiamo Simone, è pomeriggio.
«Ciao Simone, sono Dafne, come stai?»
Sciogliamo l’imbarazzo con brevi convenevoli, sulla ripresa dopo il Covid e la speranza di una stagione piena di clienti; la sua voce pacata m’incoraggia. Inizio a porgli domande:
«Cosa cerchi di trasmettere con il cibo?»
«La passione per la cucina è egoistica perché risponde a un’esigenza creativa. Questo è la motivazione primaria, ma facendolo in maniera professionale, è la soddisfazione del cliente il fine ultimo.
Nella vita privata, cucinare per i famigliari è un gesto di affetto. Comunque rimane il veicolo per esprimere la mia personalità.»
«Ogni chef ha una serie di preparazioni con cui dà il meglio di sé, oltre che in cucina ci si specializza in momenti del pasto e piatti. Tu in cosa sei forte?»
«Gioco con tutti gli ingredienti, ma se devo confessare il mio debole, sono le carni da piuma, la selvaggina, come anatra, quaglia e piccione.»
«Quest’ultimo è un piatto tradizionale della cucina marchigiana (regione d’appartenenza di Simone e della sottoscritta, nda), anche se sempre meno diffuso. T’interessi al recupero della cucina tradizionale?»
«Non proprio, non faccio un lavoro specifico sulla tradizione. È una scelta legata al gusto personale, che è sicuramente ispirato dalla tradizione culinaria, con cui sono cresciuto.»
«Una domanda personale: qual è il tuo cibo preferito per coccolarti, quello che in inglese si chiama comfort food, cioè cibo che ci mette a nostro agio e ci soddisfa al massimo?»
«La pizza sicuramente, di tutti i tipi.»
«Allora Simone, un’ultima domanda e poi ti lascio tornare al lavoro, visto che è pomeriggio e starete preparandovi per stasera. Qual è la tua debolezza, intendo della tua personalità, che magari ti mette alla prova anche nel lavoro?»
«Essere troppo buono, troppo disponibile.»
Ridiamo «Immagino che nel lavoro possa a volte creare problemi»
«Sì, essere molto morbido può far sì che a volte gli altri si approfittino.»
«Immagino tu voglia rimanere in questo settore in futuro, quali sono i tuoi obiettivi?»
«Vivo la giornata ed evito di fissarmi su obiettivi rigidi. So cosa voglio fare, anche in futuro, come la possibilità di avere un ristorante tutto mio, ma mi concentro sul presente.»
«Grazie Simone, ti lascio al tuo lavoro, è stato un piacere conoscerti un po’ meglio. La locanda Fontezoppa ha novità in serbo?»
«Sicuramente di essere aperta sette giorni su sette per i suoi clienti, questa è una stagione tutta da vivere.»
Simone Scipioni, che per la locanda cura il menù e i costi, oltre a contribuire con il suo lavoro dietro i fornelli, è giovane, forse timido, sicuramente con le idee chiare. Un ragazzo che ha scelto di rimanere nella terra natale perché, come diceva già nel talent della TV, ci vive bene e guardando le sue foto su Instagram trapela quest’amore per la vita quieta della provincia. Una scelta coraggiosa, come fare il lavoro che si ama.
In bocca al lupo Simone.