Storia del pomodorino del piennolo
Già dal 1885 pubblicazioni della Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici testimoniano l’utilizzo del pomodorino conservato al piènnolo o in conserva, tipico delle produzioni del Vesuviano.
Essendo un prodotto con poche esigenze colturali, nei secoli si è affermato come coltivazione locale, anche grazie alla caratteristica buccia spessa che lo rende adatto alla conservazione nei mesi invernali per poter essere usato nelle preparazioni culinarie. Ovviamente nella decorazione della pizza in primis e in piatti che richiedevano fragranza e gusto, oltre alla vista.
Caratteristiche del pomodorino del piennolo
Il pomodorino del piennolo si caratterizza dalla forma leggermente allungata, ma di peso che non supera i 30 gr. Ottenuto dalla derivazione di cultivar come Fiaschella, Lampadina, Patanara, Principe Borghese e Re Umberto un tempo coltivate nel vesuviano.
Grazie alla spessa buccia, il pomodorino del piennolo del Vesuvio si può conservare. La tradizione vuole che vengano raccolti a grappoli e lasciati appesi (pendenti) nelle case al fresco, per poterne usufruire secondo le necessità, durante l’anno.
Zona di produzione del pomodorino del piennolo
Ovviamente i territori sono alle pendici del vulcano Vesuvio, nei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco e Trecase.
Terreni costituiti da millenni di colate laviche che rendono il terreno adatto a questa coltivazione particolare.
Caratteristiche organolettiche del pomodorino del piennolo
Dalla colorazione rosso con una polpa consistente, il sapore intenso con tendenza dolce acidula
che si mitiga nella versione conservata.
Nel 2009 riceve il riconoscimento della DOP
Consorzio di Tutela del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP
Piazza della Meridiana 47
80040 San Sebastiano al Vesuvio (NA)
tel. 0810606007