Ghemme Gattinara Oasi Zegna e Biella Moto-itinerario
Siamo in Piemonte, in provincia di Novara e Vercelli,in bassa Valsesia, partiamo da Ghemme e Gattinara, città dalle omonime DOCG alla scoperta del Nebbiolo vinificato in questo territorio collinare ai piedi del Monte Rosa.
L’itinerario è particolarmente godibile in moto per le strade e il dislivello ma naturalmente è replicabile in auto.
Ghemme – Gattinara
Ghemme è sicuramente nota per il vino Ghemme DOCG rivalorizzato negli anni ’70 e traino per questa zona agricola. In centro è presente l’antica cantina di Ghemme all’interno del Recetto, zona del centro storico dove si immagazzinavano scorte agricole e oggi, come allora, riposa il vino all’interno delle botti. Presente in altre città piemontesi il castello-Recetto era contornato da mura e circondato da un fossato per la difesa. All’interno del castello ancora oggi troviamo diverse cantine con i propri vini ad invecchiare, per non perdere questa antica tradizione.
Da Ghemme prendiamo la SP299 per arrivare alla vicina Gattinara, anch’essa città del vino, con il Gattinara DOCG.
Da visitare, per gli appassionati del Nebbiolo, l’ Enoteca regionale di Gattinara con sede presso Villa Paolotti in corso Valsesia, 112, quindi per via della Torre potrete ammirare la Cappella della Madonna della Neve e L’antica Torre delle Castelle del XII-XIII sec. Quest’ultima è il resto di una fortificazione e domina dall’alto, in cima ai vigneti, la città di Gattinara: per godere di questo panorama c’è una particolare panchina
gigante, in inglese “Big Bench”. Dal 2019 troviamo anche un artistico calice gigante con vista sul vigneto per una foto ricordo, attrattive turistiche per promuovere questo splendido angolo di Piemonte.
Ci spostiamo verso Prato Sesia proseguiamo sulla SP31 fino a Boca voltiamo a sinistra sulla SP32 fino al Santuario di Boca.
Da qui proseguiamo fino a Serravalle Sesia lungo la SP299 e poi a Bornate prendiamo la SP71 per Bielmonte, “lungo la strada segnaliamo l’agriturismo Alpe Margosio con formaggi di capra, polente, taglieri con salumi e piatti tradizionali”. Giungiamo così, lungo la panoramica, presso il Parco di Oasi Zegna arrivando a Bielmonte, località sciistica e punto più alto del percorso e anche punto di partenza per diversi tracciati per trekking. Proseguiamo con la SP115 fino ad arrivare al bivio su uno stretto ponte e voltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Santuario di Oropa, lungo la strada provinciale Rosazza-Oropa. Qui troviamo un bel percorso, anche se molto stretto e tortuoso, ma soprattutto ci si trova ad entrare nella Galleria Rosazza completamente buia e scavata nella roccia con i suoi 350 metri di lunghezza.
Scendendo poi su di un tornante a destra il Tempietto, poco più avanti sulla sinistra la Cappella di
Sant’Eusebio, siamo a poche centinaia di metri dalla grandiosa struttura del Santuario di Oropa, con il giardino botanico e il Sacro Monte di Oropa patrimonio UNESCO, costituito da un percorso che porta a visitare 19 cappelle situate poco distante dalle mura del Santuario di Oropa.
Pochi chilometri e giungiamo a Biella. La città è disposta su due piani: la Biella “alta” si raggiunge in funicolare. Siamo così, al quartiere Piazzo, con la vista panoramica sulla Biella “bassa”. Da vedere la Piazza Cisterna d’epoca medioevale e centro del borgo, fino a meta ‘800 sede
comunale, tutt’intorno edifici d’epoca medioevale con portici e finestre decorate.
Nella Biella “bassa” Piazza Martiri della Libertà e in piazza Duomo, la Cattedrale di Santo Stefano e l’adiacente Battistero dedicato a San Giovanni Battista.
Alla sinistra lo splendido Campanile Romanico del V sec. ultimo testimone di una chiesa dedicata S.Stefano demolita nel 1872 con i suoi otto piani negli ultimi sei con doppie bifore e sulla sommità una piramide centrale e quattro pinnacoli.
Biella è anche la città della Birra Menabrera dal 1846: con oltre 170 anni di attività è una delle birre più conosciute d’Italia, di cui si può visitare il relativo museo “Casa Menabrera”, o meglio conosciuto come MeBO Menabrera Botella Museum
A soltanto dieci chilometri è possibile vedere la Riserva Naturale Speciale della Bessa, miniera al tempo dei Romani e ora da scoprire con strade e sentieri da percorrere immersi nella natura.
A Biella abbiamo il Pan d’Arbo, Canestrelli di Crevacuore.
Per apprezzare la gastronomia tipica del territorio possiamo degustare i famosi risotti del vercellese e novarese e formaggi locali come quello di capra fresco e stagionati od il Maccagno “Macagn” tipico delle Alpi Biellesi, oltre che la classica Toma Piemontese DOP. Inoltre potrete partecipare a laboratori e assistere alla lavorazione del latte agli alpeggi di Moncerchio e di Margosio, due cellule ecomuseali attive nell’Oasi Zegna (Punto Informazione Bielmonte +39 015.744126).
Per i salumi il tipico “Paletta di Coggiola” ricavato dalla scapola di maiale.
Inoltre presso il Museo laboratorio di Mezzana Mortigliengo fraz. Mino, (coordinate mappa) visitabile su prenotazione, in uno storico edificio sono in mostra attrezzature dell’agricoltura di un tempo passato, dove è possibile sperimentare le trasformazioni per ricavare i tipici, Olio di Noci e Aceto di Mele.
Altri piatti che meritano di essere menzionati, e assaggiati, troviamo la Panissa alla Vercellese, Paniscia alla Novarese, i Capunet involtini ripeni di carne avvolta in foglie di cavolo o di bietola, la Polenta Cunscia, la salsa caratteristica del Piemonte la Bagna Cauda qui con la variante della preparazione con Olio di Noci.