E una sensazione come di…assorbimento
Un vino con una forte nota data dal legno? Resterà sempre legnoso. Esperienza insegna
Ricordate quella pubblicità della crema per brufoli?
Tranquilli, l’analogia c’è solo nel titolo, visto che oggi non vi parlo nè di rimedi per eccessi orminali nè di teorie strampalate sulla nascita dell’universo.
Mi limito invece a fornire il mio contributo per smontare uno dei mille luoghi comuni che infestano la cultura enogastronomica italica.
Quello secondo cui un vino giovane ricco di sensazioni legnose (vaniglia, cocco, cioccolato, tostatura, mandorla tostata, eccetera) fornite da un contatto prolungato con il legno o da un contatto con legni particolarmente aromatici, troverà con la sosta in bottiglia un proprio equilibrio, grazie all'”assorbimento” delle sensazioni legnose.
Datemi retta: non è vero.
Verò è che un vino giovane che presenta una lieve, appena percettibile nota di legno (come capita spesso nei grandi Bordeaux quando sono molto giovani) con un poco di tempo ritroverà un proprio riassetto organolettico.
Ma un vino con una netta nota di vaniglia, lasciato in bottiglia per 10 anni, avrà sempre una netta nota di vaniglia.
E questo è frutto di una esperienza quindicennale su centinaia di vini maturi.
Francesco Annibali