Broccolo romano o romanesco
Storia del broccolo romano o romanesco
Viene detto broccolo romano o romanesco ma anche cavolo cimoso, appartiene alla famiglia delle Crucifere. La provenienza del nome broccolo deriva da “brocco” ovvero germoglio. E’ un ortaggio tipico delle campagne romane ma originariamente in tempi remoti era delle terre mediorientali, arrivò nell’antica Grecia dove era considerato sacro e quindi nell’impero romano, dove veniva utilizzato in prevalentemente crudo prima dei banchetti, perché si credeva aiutasse ad assorbire meglio l’alcol, mentre le foglie venivano utilizzate in medicina per le cure e i medicamenti.
Più recentemente, nel XIX sec. il popolare poeta romano Giuseppe Gioacchino Belli, che amava scrivere in vernacolo romano compose il sonetto “Er testamento der Pasqualino”, ispirato all’ortolano Torzetto, che al tempo coltivava il broccolo romano, a testimonianza della diffusione di questo ortaggio nelle campagne laziali. Nello stesso periodo il primo critico enogastronomico dell’Italia unita, Pellegrino Artusi arrivato nel Lazio parlò del broccolo romanesco nella sua guida.
Caratteristiche e la coltivazione del Broccolo romano

Il broccolo romano, si differenzia principalmente dal cavolfiore che è di forma tondeggiante, infatti ha una forma geometrica perfetta che si ripete detta “frattali”, le forme piramidali sono costituite da tante piccole rosette disposte a spirale, queste rosette a sua volta ne formano di più piccole ripetendosi con regolarità inoltre ha la presenza di piccoli germogli sulla superficie. Il colore è verde chiaro, le foglie esterne sono grandi di color verde scuro tendente al grigio, internamente le foglie sono più piccole e il loro colore è giallo chiaro.
Con il nome broccolo romano o romanesco si identificano in realtà ben cinque varianti che hanno altrettanti differenti tempi di raccolta: il Celio e il Novano tra ottobre e novembre, mentre il Gitano e la Veronica a dicembre per questo chiamati anche “natalino” per ultimo arriva il Lazio che si raccoglie da gennaio. Ad Albano Laziale viene coltivato il “broccolo capoccione” che come suggerisce il nome ha una dimensione delle infiorescenze più grande.
Questo ortaggio si riproduce anche dopo la prima raccolta, questa avviene manualmente da metà ottobre per tutto l’inverno poi con l’arrivo del caldo primaverile arriva la fioritura delle piante, con essa il broccolo perde la sua commestibilità. E’ un ortaggio da consumare fresco, comunque non oltre 3 giorni dalla raccolta.
Proprietà del Broccolo romano
Il broccolo romano è ricco di minerali come magnesio, potassio e manganese, oltre che di antiossidanti come i flavonoidi. Contiene una notevole quantità di vitamina C sotto forma di acido ascorbico e di carotenoidi che apportano notevoli quantità di provitamina A. Molto utilizzato in diete dove vengono richieste poche calorie visto che il broccolo romano contiene solo 24 calorie per 100 grammi di prodotto.
Il succo di broccolo viene impiegato in trattamenti terapeutici come diuretico cicatrizzante, depurativo e addirittura antistaminico. E’ inoltre provato scientificamente che il broccolo romano grazie alla presenza di
una sostanza il sulforafano, composto naturale che aiuta a prevenire l’invecchiamento delle cellule, quindi della vecchiaia, un vero elisir della giovinezza!
Ricette con Broccolo romano
Il profumo del broccolo romano è intenso e ha un sapore delicato ma allo steso tempo molto carico e persistente.
Il broccolo romanesco ha mille usi in cucina, lo si può mangiare al vapore, saltato in padella oppure crudo con olio sale e limone. La ricetta ideale nel piatto tipico della tradizione romana è la pasta con broccoli in brodo di arzilla.
Abbinamento piatti broccolo romano al vino
Piatti a base di broccolo romano o romanesco, richiedono vini bianchi non troppo strutturati, se utilizzati per la preparazione di primi piatti, mentre se si utilizzano in sformati dove al fianco del broccolo mettiamo un pecorino romano, possiamo usare bianchi di maggior struttura come un Frascati superiore